Scambia & Gioca

Trading Card Game
- Ferdinando Castro
- Delta Project & Communication S.r.l.
Segretaria di redazione:
- Giulia Castro
- Maria Moricca
Grafica:
- Roberto Luppi
Collaboratori:
- Margaret Commellato
- Mirella Mariani
- Gianluca Castro
Gestione industriale:
- GEI S.a.s.
Stampa:
- ROTO 2000 S.r.l.
Scambia & Gioca Trading Card Game è stato un fascicolo/pseudo-rivista bimestrale italiana pubblicata da Edizioni Gedis incentrata principalmente sul Gioco di Carte Collezionabili Pokémon e anche su altri giochi di carte collezionabili. I fascicoli erano nati come allegati ai prodotti del GCC Pokémon, ma il contenuto informativo presente era a livello di una rivista, fornendo informazioni sul GCC Pokémon come: novità sulle ultime uscite dei prodotti, checklist dei set, info sulle singole carte e info sui luoghi dove poter gioco al gioco organizzato del GCC Pokémon. I fascicoli erano in allegato a diversi prodotti del gioco di carte collezionabili Pokémon proposti da Edizioni Gedis come Mazzi Tematici e bustine.
Dal punto di vista editoriale di Gedis Scambia & Gioca Trading Card Game non era vista come una rivista, ma un fascicolo in allegato ad altri prodotti. Questi fascicoli vennero poi visti come vere e proprie riviste per il contenuto e per gli elementi tecnici presenti nei fascicoli, diventando di fatto una pseudo-rivista.
Il fascicolo/pseudo-rivista è stato pubblicato dal settembre/ottobre 2000 fino al 2003.
Pubblicazioni

Gedis ha pubblicato due formati dei fascicoli, A4 e A5, con più fasce di prezzo per adattarsi ai prodotti del GCC Pokémon. Questo tipo di proposta era studiata per fornire al consumatore una vasta scelta di prodotti in cui i fascicoli potessero informare in modo universale dell’andamento del GCC Pokémon, ma con piccole differenze tra il formato A4 e A5. I fascicoli in A4 contenevano più informazioni rispetto al formato A5, perché il formato A4 puntava a un pubblico più maturo e più interessato alle notizie sul competitivo e più disposti ad acquistare un prodotto a un prezzo più alto, mentre il formato A5 proponeva meno info per un consumatore più giovane e con un budget limitato.